Ospedale di Foligno: la legge 194 non può restare solo sulla carta e i diritti delle donne devono essere rispettati.

Accade in Umbria, a Foligno, una città con più di 57.000 abitanti che l’ospedale sospenda il servizio di interruzione volontaria di gravidanza (IVG) perchè l’unico medico non obiettore della Usl Umbria 2 si trasferisce.

Alle donne di una vasta zona del territorio umbro viene così di fatto negato un diritto sancito da una legge dello Stato e non è prevista nessuna data ufficiale per la ripresa del servizio.

I dati sono allarmanti e li conosciamo da tempo: in alcune regioni le percentuali di obiezione tra i ginecologi sono superiori all’80%: in Molise (93,3%), in Basilicata (90,2%), in Sicilia (87,6%), in Puglia (86,1%), in Campania (81,8%), nel Lazio e in Abruzzo (80,7%)*.

Quattro ospedali pubblici su dieci, di fatto, non applicano la legge 194 e continuano ad aumentare gli aborti clandestini.

È del tutto evidente come in Italia, e oggi anche a Foligno, si stia violando il diritto alla salute delle donne e quanto sia urgente garantire il servizio di interruzione volontaria di gravidanza in ogni struttura e su tutto il territorio nazionale, nella piena applicazione della legge 194 del 1978.

Il sistema sanitario nazionale dovrebbe garantire un servizio medico uniforme su tutto il territorio nazionale, evitando che la legittima richiesta della donna rischi di essere inascoltata.

Come evidenziato dal Consiglio d’Europa in Italia le donne che cercano accesso ai servizi di aborto continuano ad avere di fronte una sostanziale difficoltà nell’ottenere l’accesso a tali servizi.

Lo Stato dovrebbe essere garante del diritto all’interruzione di gravidanza libero e gratuito affinché le donne possano scegliere di diventare madri e senza discriminazioni, a seconda delle condizioni personali di ognuna.

In questo periodo storico in cui i movimenti delle donne stanno facendo sentire la loro voce, dagli Stati Uniti alla Polonia, passando per l’Italia scendiamo in piazza per rivendicare i diritti da sempre negati, continuiamo con più forza e determinazione a chiedere al Governo di assumere le misure opportune e necessarie per assicurare i diritti e la salute delle donne.

Appuntamento all’otto marzo!!!

 

Associazione Libera…Mente Donna

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Associazione Terni Donne

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Rete delle donne AntiViolenza Onlus

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* (dati Ministero della Salute aprile 2016)